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Ciao amore

Come si possono trasformare i documenti in processi creativi intragenerazionali? Perchè Covid 19 è parte del progetto WE-Hope?


Questo post articola alcune connessioni possibili. È un esercizio di creativita' fatto a quattro mani con documenti, luoghi, culture e generazioni. Una storia vera di amore e di morte da covid (articoli, foto, lettere autografe. Documenti prodotti dalla famiglia Fiorenzo) in un luogo simbolo mondiale della pandemia (Bergamo e provincia) si fondono in un videogioco internazionale di guerra (Call of Duty).



INIZIO


Iniziò tutto nella campagna del 2020 sull’isola di Codogno. Il marine Fiore si trova stunnato ed intrappolato dalla guarnigione bot dei Sars Cov-2. Dopo minuti incessanti e pronto per il suo fatidico momento, sente le voci dei suoi alleati che shottarono le truppe nemiche e scappano da quell’ambulatorio. Il team avanzò alla ricerca del checkpoint killando gli avversari ed uscendo da quella battlefield.


Percorrendo la strada nella mappa per la nuova quest, si ritrovano davanti ad un’imboscata nemica. I marine armati di FFP2 avanzano su questa strada burrascosa trovando camperati i nemici pronti ad abbassare i life points.


Il marine Fiore con un suo alleato arrivano ad un ambulanza per il prossimo team dead match, ma un nemico jampa verso Fiore ferendolo. Nonostante questo jumpscare riescono a salvarsi e partire per la seconda tappa.


BATTAGLIA OSPEDALIERA


Il Marine Fiore ed il suo team spawnano in ospedale nelle trincee dove il nemico si è insediato. In quel momento il comandante da l’ordine di entrare nell’ RNA dei nemici per indebolirli. Il Team quindi shotta a prima vista i nemici che incontrano sulla loro strada, dodgiando la maggior parte dei colpi inferti dal team avversario. Per evitare molte perdite, alcuni marine prendono le scorte utili come armi e medikit per ripristinare l’Heal persa e, per concludere il lavoro, bruciano tutto ciò che li circonda.


Tra vicoli ciechi e labirinti infiniti, i Marines riescono ad entrare sempre più in profondità eliminando tutto ciò che va a vantaggio del nemico. Si trovano faccia a faccia in un team fight con la guarnigione dei Sars Cov-2 e per arrivare al prossimo checkpoint. Inizia un match sanguinoso.


Tutto ciò da il tempo ai commilitoni di avanzare con mezzi pesanti pronti per l’irruzione nella seconda trincea nemica. Vinto il primo fight, il comandante manda i soldati nell’ultima trincea.


ROVINE DELL’OBITORIO


I marine sono spawnati nell’ultima tappa, nelle rovine del castello di òbitus in Lombardia. Questo è il fatidico momento dove una sola mossa giusta o sbagliata può stravolgere l’intera missione.


Il team di Fiore perlustra la zona per avere più vision della mappa. Ad ogni angolo del castello ci sono gli uomini della Sars Cov-2. Piano piano i marines penetrano all’interno del castello. Inizia il secondo e ultimo obbiettivo della campagna… eliminare il team avversario virale. Il team alleato avanza nella ricerca del checkpoint definitivo. I superiori danno l’ordine al team Fiore di fightare 1v1 contro la guarnigione Sars Cov-2. In quel momento entrambe le squadre perdono molti alleati, soprattutto il Marine Fiorenzo. Con molto strazio e rancore Fiore decide di concludere la war con l’aiuto dei bombardamenti, ma nel momento in cui prende la radio, un sniper nemico jampa davanti ai suoi occhi puntandolo. Fiore cerca di dare l’ordine agli alleati - bombardate l’area! - ma il nemico preme il grilletto...la corrente salta… Cerco di riaccendere la console… sosono iazzata… il gioco e' scomparso!



Un racconto scritto da Giorgia Balducci

Illustrato dat lauramorelli

Grazie a Fiorenzo, Nadia e Roberta Locatelli


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