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La cultura sta per riaprire

Con l'allentamento del lockdown dovuto al Covid-19 nel Regno Unito, vediamo qual è stato l'impatto sul nostro settore culturale e quali sono i possibili sbocchi

Lo scorso 23 marzo 2020 la cultura britannica è stata chiusa al pubblico.


Le implicazioni economiche del Covid-19 all'interno del settore sono state immediate.


I ricavi derivanti dai biglietti sono scomparsi, il rinvio o la cancellazione degli eventi previsti hanno colpito il personale, gli artisti e numerose aziende. Alle organizzazioni culturali è stato chiesto di pianificare uno scenario con tempistiche incerte e di adattare per le piattaforme online dei programmi e delle attività che erano stato progettati per il mondo reale.


Quattro mesi dopo, ora che il lockdown si sta allentando, la cultura è ancora viva.

Istituzioni pubbliche e fondazioni private, dopo aver utilizzato i fondi di emergenza a loro disposizione, attraversano una pausa, cercando di capire come possono progettare il futuro. Le notizie sugli aiuti promessi dal governo fanno ben sperare, ma non è chiaro in quale forma saranno erogati. Gli effetti a lungo termine della pandemia sono del tutto sconosciuti.


Le tecnologie digitali ci hanno aiutato moltissimo: durante il lockdown, abbiamo vissuto praticamente online. Quello che è diventato sempre più chiaro è che la tecnologia non ci dà la stessa unione emotiva che ci danno le esperienze dal vivo, che gran parte del pubblico viene fortemente emarginato dalle tecnologie online, e che vivere attraverso lo schermo è molto faticoso.


Dobbiamo pensare a come è possibile riportare il pubblico, a quale sarà l'esperienza e la pratica culturale post-pandemia. Non è possibile ripristinare ciò che conoscevamo come se fosse la nuova norma. C'è bisogno di collaborazione e sperimentazione per sviluppare nuovi modelli di produzione, di coinvolgimento del pubblico e di sviluppo degli eventi. I nuovi modelli devono riflettere la diversa composizione della nostra società e degli spazi pubblici.


@goodwill_painting (Instagram)


Guardando al futuro, dobbiamo reinventare il modo in cui lavoriamo e assicurarci di essere parte del nuovo modello. Ora che il governo lancia un’importante campagna di informazione pubblica, “Il nuovo inizio del Regno Unito: andiamo avanti”, è proprio questo che dobbiamo fare.

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