WE-Hope vuole creare una piattaforma per favorire l'accesso a contenuti culturali legati a testimonianze e storie di rifugiati, provenienti da tutto il mondo. Partecipando a campagne di crowdsourcing, gli utenti della piattaforma possono arricchire e migliorare la qualità dei metadati in modo sostanziale ed efficace. La grande quantità di dati generati in modo automatico da algoritmi nati recentemente grazie ai progressi dell’intelligenza artificiale (AI) e dell’apprendimento automatico (Machine Learning - ML), possono essere validati dagli utenti della piattaforma, che possono anche arricchire direttamente i metadati aggiungendo nuovi termini ricavati dai principali thesauri internazionali.
Il patrimonio culturale comprende luoghi, oggetti e tradizioni che la società considera antichi, importanti e degni di conservazione. L’attenzione da parte dei cittadini e degli studiosi di tutto il mondo nei suoi confronti si sta espandendo sempre di più. Negli ultimi anni, il settore del patrimonio culturale ha assistito a un'incredibile trasformazione: l'evoluzione digitale nata grazie alle grandi attività di digitalizzazione e annotazione, unita alla generazione di contenuti culturali di diversa natura, ha messo a disposizione una grande quantità di contenuti digitali prodotti da istituzioni culturali: musei, biblioteche, archivi e gallerie. Inoltre, l'evoluzione delle tecnologie per il web ha contribuito a fare del web il luogo centrale per la circolazione, la distribuzione e il consumo di un'ampia gamma di contenuti culturali.
Negli ultimi decenni sono nate diverse iniziative volte ad aggregare contenuti culturali digitali a livello nazionale e internazionale, in modo da renderli facilmente fruibili ai settori culturali e creativi. Tra di essi spiccano soprattutto Europeana e Digital Public Library of America, che operano come hub interdominio, rendendo i contenuti accessibili agli utenti, e immediatamente disponibili per la ricerca, lo studio, il riutilizzo creative e altri servizi web. Mentre il loro principale punto di forza risieda nel grande numero di contenuti, la loro principale debolezza è la mancanza di metadati descrittivi strutturati e ricchi di informazioni, come pure l’insufficiente qualità dei metadati. Tale problema incide fortemente sull'accessibilità, visibilità e diffusione dei contenuti digitali disponibili, riducendone l’uso e la nascita di nuovi servizi e applicazioni che riutilizzino queste risorse in modo creativo, e limitando inoltre anche le ricerche degli utenti.
Il miglioramento e l'arricchimento della qualità dei metadati stanno ricevendo una crescente attenzione nel campo del patrimonio culturale digitale. Si tratta di processi tradizionalmente svolti in modo manuale, direttamente legati alla quantità dei dati presenti, in quanto il miglioramento e l'aggiunta di nuovi metadati provenienti da fonti diverse in grande numero richiede una quantità significativa di tempo, impegno e risorse finanziarie, che di solito non possono essere fornito dagli esistenti aggregatori per il patrimonio culturale. Questo problema di scala dimensionale può essere oggi superato grazie all'evoluzione dell'intelligenza artificiale e dell'aumento delle campagne di crowdsourcing. I recenti progressi nelle tecnologie AI e ML facilitano il processo di arricchimento dei metadati, fornendo funzionalità di importazione e analisi di quasi tutti i tipi di dati.
Inoltre, le campagne di crowdsourcing, nate per sfruttare la disponibilità degli utenti per risolvere problemi di dimensioni e complessità tali da non poter essere affrontati individualmente, si sono dimostrate un potente strumento per arricchire i metadati. In questo contesto, i servizi di arricchimento dei metadati che usano l'analisi automatizzata e l'estrazione di funzionalità, insieme con i servizi di annotazione di crowdsourcing disponibili attraverso una piattaforma dedicata, possono essere di grande aiuto per migliorare la qualità dei metadati dei contenuti digitali archiviati su piattaforme come Europeana, contribuendo allo stesso tempo a coinvolgere gli utenti e sensibilizzarli sull’importanza del patrimonio culturale.
Questo articolo è stato scritto da NTUA.
Photo da Marvin Meyer – Unsplash.
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