Il Museo Nazionale di Storia dell'Immigrazione a Parigi, in Francia, è stato inaugurato nel 2014 dall'allora presidente François Hollande. Il museo è un importante centro per la storia dell'immigrazione in Francia e conta un numero impressionante di archivi e risorse sui principali movimenti migratori che hanno scandito la storia del paese.
Originariamente chiamato “museo delle colonie”, è stato costruito per l'esposizione coloniale internazionale del 1931. Il museo mostrava inizialmente l'espansione coloniale della Francia, ma è divenuto ora un luogo di conoscenza sull'immigrazione e l'esilio. Oggi è uno dei musei più visitati del paese con quasi 530.000 visitatori all'anno.
Ricordando le migrazioni
Nell'allestimento dell’esposizione permanente, i visitatori sono condotti a muoversi cronologicamente, seguendo il ritmo dei movimenti migratori che hanno segnato la Francia dal XIX secolo. L'obiettivo è collegare le storie individuali di migrazione alla storia comune della Francia, mostrando ai visitatori ciò che le migrazioni hanno portato nel paese: cultura, conoscenza, lingue, religioni, sport, pratiche creative, ecc.
Dall'arrivo in territorio francese alla ricerca del lavoro e alla richiesta del permesso di soggiorno, passando per le difficoltà dell'integrazione, la storia degli immigrati è spesso commovente e irta di difficoltà. Sottolineando questo movimento, le collezioni del museo rendono umana la migrazione, che a volte rimane invece intesa come un fenomeno principalmente politico o mediatico.
L'idea è semplice: cambiare il modo di raccontare questo luogo, un tempo orgoglio del colonialismo, e narrare le storie delle persone. A questo proposito, la missione del museo è semplice:
“Raccogliere, salvaguardare, valorizzare e rendere accessibili gli elementi legati alla storia dell'immigrazione in Francia, contribuendo così al riconoscimento dei percorsi di integrazione delle popolazioni immigrate nella società francese e cambiando il modo in cui le persone guardano e pensano all'immigrazione in Francia.”
Archivi e testimonianze per collegare migrazione e cultura
Un ricco programma artistico e culturale è la chiave per l'attuazione di questa missione. Pertanto, il museo si sforza di fornire un programma basato sulla conservazione di archivi fotografici, sonori e video, ma anche relativo a spettacoli dal vivo e creazioni contemporanee.
Nella composizione delle collezioni del museo, le testimonianze e gli archivi sono al centro del lavoro dei curatori.
Per esempio, è attualmente in corso una mostra sul pittore spagnolo Pablo Picasso: dai suoi schizzi alla sua domanda di naturalizzazione, i visitatori possono scoprire il difficile percorso di integrazione di uno dei tanti immigrati.
Naturalmente, se anche questa enorme biblioteca di archivi e testimonianze mette in luce le storie degli immigrati più noti e famosi, essa celebra anche quelle persone la cui storia non è stata ancora ascoltata o celebrata: lavoratori, donne, bambini, perché tutti hanno l'esperienza dell'esilio come punto comune.
Scoprire il museo qui
Photos - Jean- Pierre Dalbéra
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